Mare Magnum (1487), formella centrale con Stemma OSM |
Un importante e significativa
evoluzione dello Stemma dell’Ordine dei Servi di Maria verso la raffigurazione
attualmente conosciuta compare intorno alla fine del XV secolo sulla coperta
della Bolla Mare Magnum (1487), custodita nel Convento della SS.
Annunziata di Firenze.[1]
Questa particolare bolla venne
concessa da papa Innocenzo VIII su richiesta di fra Antonio Alabanti, priore
generale dell’Ordine dei Servi e amico di Lorenzo il Magnifico, il quale
s’impegno con decisione per ricomporre la divisione nell’Ordine tra frati “conventuali”
e frati della Congregazione dell’Osservanza. Tentativo non semplice che trovò
una forte resistenza soprattutto da parte degli Osservanti. Il Mare Magnum costituìsce
così sia una sorta di ex-voto per risanare una lacerazione profonda quanto il primo
tentativo di un Bollario dell’Ordine. Nel testo della bolla, sono
infatti presenti tutte le precedenti bolle e i privilegi ottenuti dall’Ordine dei
Servi di Maria dai tempi di Alessandro IV fino a Innocenzo VIII.[2]
Furono poi i padri del
convento della SS. Annunziata, custodi del Mare Magnum, proprio per dare
maggiore risalto al prezioso codice, a commissionare una ricca coperta presso
una delle botteghe più prestigiose di Firenze, quella di Antonio di Salvi e
Francesco di Giovanni, pagati tra maggio e giugno 1488. Il risultato è una
preziosa composizione a mezzo busto di santi e beati dell’Ordine e della
Congregazione dell’Osservanza, che posti sui nielli cantonali fanno da corona a
due formelle centrali raffiguranti l’Annunciazione e lo Stemma dell’Ordine. La
presenza degli stemmi del Card. de Michelis, protettore dell’Ordine, e
dell’Alabanti, unitamente a quelli dell’Ordine e del convento di Firenze
accentuano il carattere della riconciliazione fra i due rami dell’Ordine dei Servi.
Osserviamo lo stemma
dell’Ordine posto sulla formella centrale: notiamo già tutte le componenti
dello stemma più solenne che conosciamo attualmente. Al centro una S che però
viene raffigurata come lo stelo attorcigliato di un giglio a tre fiori
attorcigliato alla gamba centrale di quella che inconfutabilmente è la M di Maria. Sopra la M, viene posta una Corona. Nella parte superiore dello scudo una scritta Ave Maria, mentre tutt'intorno vi è
posto un cartiglio che reca Ordinis Servorum Beate Marie.[3] Lo
stemma è posto all’interno di una ghirlanda, con quattro teste di cherubini ai
lati. Negli angoli un altro cartiglio riporta due volte la scritta: A Domino Factum est istud.[4]
Niello con Stemma conventuale |
Sui nielli posti sul bordo
possiamo notare invece quello che rappresenta lo stemma proprio del Convento di
Firenze: abbiamo una S centrale attraversata dal gambo di un giglio che termina
in alto con tre gigli. Sopra, un cartiglio con la scritta Ave gratia plena.
L’importanza dello Stemma
dell’Ordine presente nel codice Mare Magnum è data da alcuni particolari:
-
alla fine del quattrocento esiste già uno stemma
proprio dell’Ordine dei Servi di Maria. La diversità di composizione con quello
del convento fiorentino, relativamente più semplice, indica la presenza di due
tipi distinti per l’Ordine e per Firenze.
-
gli elementi base dell’attuale stemma dei Servi
sono già tutti presenti. La S
di Servi, la M di
Maria, il giglio al centro e la corona. Nel tempo, il giglio avrà anche cinque
e sette fiori.
-
vista l’importanza del pezzo, si potrebbe
avanzare un ipotesi. Ovvero, lo stemma dei Servi come tipo conosciuto sarebbe
stato impostato ed elaborato appunto per questa particolare evenienza. Si
tratta di un ipotesi suggestiva, supportata dall’importanza del codice in
oggetto e dal suo significato intrinseco.
Stemma per il giubileo 1525 (Cesena) |
Per certo, la tipologia
di stemma si consolida ben presto all’interno dell’Ordine, in quanto un immagine
similare la ritroviamo per il Convento
di Santa Maria dei Servi per le celebrazioni del Giubileo dell’anno 1525. Le caratteristiche
di base risultano le stesse già notate per il Mare Magnum: S centrale attorno alla M, corona in alto e tre fiori.
Stemma sul Chronicon... (1567) |
Nuovamente questo tipo
di raffigurazione dello Stemma dell’Ordine dei Servi compare nel Chronicon …
(1567) di fra Michele Poccianti.[5] Riportato
nell’ultima pagina del testo anche qui troviamo le stesse caratteristiche di base:
S centrale attorno alla M, tre fiori che spuntano dal gambo centrale della M la
cui parte inferiore termina con tre radiche; in alto una corona. Lo Stemma
risulta riquadrato con tutt’intorno un frase che aumenta il carattere mariano
dell’Ordine: Sicut lilium inter spinas,
sic amica mea inter filias Hyerusalem.[6]
fra
Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com
Schede per l'iconografia dello Stemma OSM
Vedi anche:
[1] Si
veda in proposito D.L. Bemporad, L’Oreficeria in E. Casalini – M.G. Ciardi Duprè Dal Poggetto – L. Crociani – D.L.
Bemporad (a cura di), Tesori
d’Arte dell’Annunziata di Firenze, Alinari, Firenze 1987, pp. 320-324
[schede nn. 37a e 37b]. Diversi studi della stessa Bemporad sono stati in
seguito dedicati all’approfondimento di questo codice del quale tra i più
recenti ricordiamo D.L. Bemporad, Mare Magnum in C. Sisi (a cura di), La Basilica della Santissima Annunziata. Dal Duecento
al Cinquecento., Edifir-Firenze (Firenze), 2013, pp. 239-249.
[2] Cfr. D.L. Bemporad, L’Oreficeria, cit., p. 324.
[3] Cfr. ibidem…, p. 320.
[4]
Citazione dal Salmo 118 (117), 23; ripresa anche in Mt 21,42.
[5] Titolo originale: M.
Poccianti O.S.M. Chronicon rerum totius sacri Ordinis Servorum Beatae Mariae
Virginia, in quo illustrium Patrum, qui sanctitate, doctrina et digitate in eo
floruerunt, vitae atque actiones continetur. His addita sunt indulta pontificia
eidem sacrae Religioni concessa; et omnes sanctiones in comitiis generalibus
habitae ab anno 1233 usque ad ad 1566… Firenze, 1567. Edizione parziale in Monumenta O.S.M., XV pp. 5-92.
[6] Citazione dal Cantico dei
Cantici 2,2 con “Hyerusalem” aggiunta come specificazione.
Nessun commento:
Posta un commento