martedì 27 maggio 2014

Asterischi - Note sulla mostra “Jacopo Ligozzi "Pittore universalissimo" (Verona 1549 c. - Firenze 1627)”



Pittore di corte e di storia, fine illustratore naturalista, progettista di abiti, ricami per tessuti e manufatti in pietre dure, ma anche uomo di fede ossessionato dalla morte e dalla dannazione eterna, Jacopo Ligozzi è il protagonista del quinto appuntamento espositivo del programma “Firenze 2014 – Un anno ad arte”, intitolato appunto “Jacopo Ligozzi "pittore universalissimo" (Verona 1549 c. - Firenze 1627)”organizzato dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.
Nato a Verona nel 1549 circa e discendente da una famiglia di ricamatori d'origine milanese, figlio del pittore Giovanni Ermanno, Ligozzi svolse una iniziale attività a Trento, Verona e Venezia, spostandosi poi a Firenze dove nel 1575 è documentata la sua presenza presso la corte granducale di Francesco I. A Firenze Ligozzi rimase stabilmente fino alla morte, nel 1627, impiantandovi una solida bottega.
Le opere, più di cento, arrivano dal Metropolitan Museum di New York, dal British Museum di Londra, dall’Albertina di Vienna, dal Louvre di Parigi, oltre che da chiese, pinacoteche e collezioni private italiane. Divisa in diverse sezioni tematiche la mostra intende illustrare per la prima volta in modo organico l’arco di attività del pittore, mettendo in evidenza i diversi ambiti nei quali si trovò ad operare e la sua poliedrica e versatile fisionomia all’interno del panorama fiorentino, che lo rende appunto “universalissimo”.
Tra le opere esposte, desta particolare interesse per l’Ordine dei Servi di Maria il prestito della tavola “Cristo in Pietà sorretto dagli Angeli” (1598). Questa particolare tavola rientra nel programma decorativo indicato dall’artista fiammingo Giambologna per la cosidetta Cappella della Pietà o del Soccorso, cappella centrale della Tribuna della Santissima Annunziata di Firenze, della quale i frati del convento avevano concesso all’artista il patronato per farne il suo sepolcro.
Particolare interessante è l’esposizione, accanto alla tavola, del disegno preparatorio proveniente dalla University Library di Leida. La tavola e il disegno preparatorio, di grande suggestione, raffigurano il Cristo morto sorretto da tre angeli, due per le mani e uno alle spalle. Da notare lo sfondo che richiama una bassa e spoglia cripta sepolcrale. Nel disegno preparatorio Ligozzi dota incongruamente detta cappella di una ricca lampada sull’ingresso del vano, mentre nella realizzazione della tavola vengono raffigurati due piccoli angeli. Gli angeli sono in ginocchio mentre il Cristo morto viene raffigurato con le gambe in avanti. Nel disegno preparatorio l’angelo posto a sinistra di chi guarda è stato disegnato due volte, in quanto si nota un pezzo di carta incollato: la prima versione di quest’angelo lo poneva più vicino al Cristo mentre la seconda, più discosta, ne sorregge però con delicatezza il braccio destro.

Altro particolare interessante è la tavola realizzata per la Chiesa di San Pietro a Monticelli (Firenze), raffigurante l’Annunciazione (1592). Questa tavola, praticamente inedita, rimossa in tempi recenti dalla chiesa e ricoverato in un deposito della stessa è stata rintracciata nel 2006, attribuita al Ligozzi e restaurata. Per raffigurare l’Annunciazione il Ligozzi utilizza il prototipo trecentesco della Santissima Annunziata di Firenze. Detto tema era oggetto di un culto che aveva oltrepassato i confini della penisola fin dal secolo XV ma che in epoca postconciliare acquisì ulteriore rilievo. Nella realizzazione della tavola, Ligozzi avvicina le due figure e mentre si mantiene fedele alla riproduzione della Beata Vergine rispetto all’affresco della Santissima Annunziata, come pure in diversi dettagli all’intorno, ne descrive più liberamente l’angelo che appare in posizione di annuncio e non di attesa.
La mostra è aperta dal 27 maggio al 28 settembre. Tutto il materiale esposto nella mostra è possibile ritrovarlo, con interessanti schede delle opere esposte, nel catalogo edito da Sillabe e curato da Alessandro Cecchi, Lucilla Conigliello e Marzia Faietti. Anteprima della mostra qui

fra Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com