giovedì 21 agosto 2014

Un San Filippo "Portoricano"... [Schede per l'iconografia del santorale OSM]



Capita talvolta di trovare testimonianze dei Servi di Maria la dove … non c’erano. È il caso di una particolare raffigurazione di San Filippo Benizi che notiamo sfogliando il calendario Icone dei Servi di S. Maria 2014, guarda caso al mese di Agosto.
Si tratta di una tavola di 89,5x73 cm conservata nel Museo de Arte a Ponce nell’isola di Porto Rico e intitolata Visione di San Filippo Benizi [1]. Questa tavola venne realizzata da Josè Campeche (1751-1809), artista molto importante in quanto fu il primo pittore portoricano ufficialmente riconosciuto. Più particolare ancora la sua vita: creolo, lo Campeche era figlio, insieme ad altri sette fratelli e sorelle, di uno schiavo affrancato di origine afro-indiana, Tomas Campeche y Rivafrecha e di madre bianca, Maria Josefa Jordan y Marques, originaria delle isole Canarie . Incoraggiato dal padre a seguire la propria inclinazione artistica, Josè pur non lasciando mai la sua isola ebbe la fortuna di conoscere e diventare discepolo di Luis Paret y Alcazar, già pittore alla corte Reale di Madrid ma caduto in disgrazia presso il re di Spagna e bandito a Porto Rico.
La produzione artistica di Josè Campeche è composta di ritratti ufficiali quali notabili del governo dell’Isola di Porto Rico, vescovi, uomini e donne nobili, oltre a ritratti a tema sia secolare che religioso. All’interno di questa produzione, stimata in circa cinque-seicento opere troviamo anche il quadro raffigurante san Filippo.

Probabilmente la Visione di San Filippo venne dipinta da Josè Campeche dopo il 1783-1784. Per diversi critici si tratta di una delle opere migliori dell’autore.
Osserviamo da vicino la tavola. San Filippo viene dipinto nella parte bassa con un posizione centrale, rivestito dell’abito dei Servi. La mano sinistra è posta sul cuore mentre la destra indica una serie di segni ecclesiastici (una tiara papale, un galero cardinalizio rosso, mitria e pastorale episcopali) che San Filippo pare voler allontanare da sé.
Tra le nubi appare la Vergine Maria, inginocchiata in alto a sinistra rispetto al Santo, pone la mano destra sul petto e stende la sinistra verso Filippo. Lo sguardo è rivolta al gruppo della SS. Trinità posto in alto nel quadro, interamente circondanto da nubi e figure di angeli, come a intercedere in favore di San Filippo Benizi. Riportando l’attenzione su Filippo notiamo che il suo  sguardo, carico di serena e intensa contemplazione, è rivolto al gruppo della Trinità. Come possiamo notare, l’autore ha enfatizzato al massimo i segni della dignità ecclesiastica, mentre nell’iconografia più classica di San Filippo viene comunemente riportata solo la tiara papale.
Particolare poi è il gruppo della SS. Trinità, non presente nell’agiografia del santo, che probabilmente Josè Campeche introduce sull’influenza della predicazione del beato Diego Josè di Cadice, popolare predicatore del settecento appartenente all’Ordine dei Frati Cappuccini.
L’effetto del quadro, indica l’aspirazione del santo alle realtà celesti simboleggiate dalla SS. Trinità. Per questo San Filippo lascia onori e cariche da parte, e con l’intercessione della Vergine Maria, rivolge uno sguardo carico di devozione e di preghiera alla SS. Trinità.

Come già indicato, Josè Campeche non si mosse mai dall’isola di Porto Rico. Di conseguenza, non ebbe mai l’occasione di studiare altre opere riguardanti San Filippo. È possibile tuttavia che abbia visto una rappresentazione del santo in un qualche testo devozionale oppure da qualche altro testo popolare di natura religiosa. Di certo, riferendoci a San Filippo  non va dimenticato che egli venne canonizzato nel 1671 insieme ad altri tre santi (Gaetano da Thiene, Francesco Borgia e Luigi Bertran) e a una santa, Rosa da Lima, tutti in qualche maniera legati alla storia missionaria dei secoli XVI-XVII [2]. Non è impossibile che immaginette, medaglie, incisioni, opuscoli sui santi e fogli volanti distribuiti e fatti circolare in quella occasione abbiano contribuito a promuovere la conoscenza di san Filippo Benizi fuori dal giro ristretto di presenze dell’Ordine dei Servi di Maria in quel periodo. Di certo quest’opera di Josè Campeche offre un traccia dell’interesse suscitato dalla figura di San Filippo Benizi in un area dove i Servi di Maria ancora ... non c’erano.


fra Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com


[1] Prime informazioni per l’Ordine dei Servi di Maria su questa tavola, con due riproduzioni fotografiche in bianco e nero, appaiono in D. M. Charbonneau, The Vision of Saint Philip Benizi. A painting in Puerto Rico, in Studi Storici OSM 35 (1985), pp. 261-266. Citato in O. Dias, I Servi di Maria fuori d’Europa in I Servi di Maria nel Settecento. Da fra G. F. Poggi (1702) alle soppressioni napoleoniche (1810), (Quaderni di Monte Senario. Sussidi di Storia e Spiritualità, 7), Edizioni Monte Senario (1986), p. 104
[2] Cfr. O. Dias, … cit. pp. 98-99