domenica 24 marzo 2013

Primo sguardo - Albino Luciani (Giovanni Paolo I) presenta ... sant'Antonio Maria Pucci



Luciani, mons. Albino, Sant’Antonio Maria Pucci dei Servi di Maria. Modello di Parroco. Napoli, 2013. 16 pp. 21 cm.

Nell’ambito delle iniziative per il 50° anniversario della Canonizzazione (9 dicembre 1962) di Sant’Antonio  Maria Pucci (1819-1892), serve dar merito alla Comunità di Santa Maria del Parto a Mergellina (Napoli) per la ristampa di un testo di mons. Albino Luciani (1912-1978), poi papa Giovanni Paolo I, dedicato alla figura di Sant’Antonio Maria Pucci.
Nominato “Papa del Sorriso”, Albino Luciani si distinse per un particolare talento oratorio che sapeva ben amalgamare una grande cultura ad uno stile semplice e diretto. In particolare, rimangono nella memoria le quattro catechesi nelle udienze del mercoledì nel corso del suo breve pontificato oltre alla raccolta di lettere aperte denominata Illustrissimi (1976).
Anche in questo discorso commemorativo che mons. Albino Luciani, al tempo vescovo di Vittorio Veneto, tenne ai parroci della Diocesi di Vicenza il 21 maggio 1963, nella Sala di Paolo Veronese del nostro convento di Monte Berico, non viene meno uno stile semplice e efficace.
Il discorso si imposta su tre punti: il santificare, l’insegnare e il governare del “Curatino”. Ed ecco vengono così proposte all’attenzione dell’uditorio note sulla vita del “Curatino” e sul suo impegno nella parrocchia di Sant’Andrea a Viareggio; sull’impegno del parroco come “maestro di religione” e come esempio per quanti incontrava; sul regimen del parroco e sulle tante opere avviate per la sua parrocchia. Tratti semplici ma molto efficaci. Con un messaggio finale: «Vediamo di far combaciare con il suo, il santificare, l’insegnare, il governare nostro. Dio ci aiuti a imitare bene. E cerchiamo di non capovolgere l’ordine: prima di tutto deve venire il santificare, poi l’insegnare, il governo viene ultimo! Ma in questo governo, preceda l’esempio; dopo, l’organizzazione e le opere!».
Un’ultima nota va dedicata nuovamente alla Comunità di Santa Maria del Parto a Mergellina. La ristampa di questo discorso, muove i passi dal ritrovamento casuale del testo nell’Archivio dell’ex-provincia della Italia Meridionale a Saviano. Ben vengano allora questi ritrovamenti, oltre alla capacità di saperli valorizzare e divulgare nella giusta maniera. E pieno merito a chi s’impegna in tal senso…

fra Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com


lunedì 18 marzo 2013

Primo sguardo - Un utile "fac-simile" per la Legenda de Origine



Toniolo, Ermanno M. (a cura di), Legenda de Origine Ordinis fratrum Servorum Virginis Mariae. Fac-simile, trascrizione, traduzione italiana. Roma, Centro di cultura mariana «Madre della Chiesa», 2013. 88 pp. 29,7 cm.

In vista della prossima celebrazione del capitolo generale dell’Ordine dei Servi di Maria, risulta  oltremodo gradita e di grande interesse questa nuova edizione della Legenda de Origine, a cura di Ermanno M. Toniolo. Non si tratta di una ‘prima’ in quanto già nel 1982, in prossimità del 750° anniversario dell’Ordine, lo stesso Toniolo rilasciava alle stampe tre particolari edizioni della Legenda de Origine: una con trascrizione latina e traduzione italiana, una solo con testo italiano e una terza ancora solo con testo italiano ma con un formato praticamente tascabile.
Tuttavia tra le diverse edizioni sia della Legenda de Origine quanto delle altre legendae agiografiche dell’Ordine dei Servi, quest’ultima presenta diversi motivi di curiosità. Il curatore la presenta come il tentativo di un fac-simile dell’unica copia della Legenda de Origine pervenuta fino a noi. In tal maniera, dopo una prima presentazione sommaria del testo, abbiamo 18 tavole a colori che riproducono il testo della Legenda de Origine, conservato presso la sezione storica dell’Archivio generale OSM a Roma. Le tavole sono davvero di ottima qualità e il formato della pagina permette di apprezzare bene il testo. Risulta così possibile notare che il testo sia sbiadito in più punti e di conseguenza la lettura ne risulti decisamente più difficile, come ad esempio nella pagina iniziale. Sfugge invece il fatto che la pergamena su cui è trascritta la Legenda de origine è un palinsesto, di cui sull’originale si possono notare dei tratti. Ben visibili invece sono alcuni preziosi particolari per lo studio del testo quali le annotazioni di fra Arcangelo Giani (+1623), annalista dei Servi.
Conclusa la riproduzione in fac-simile, dalla pagina 25 segue la trascrizione del testo ripresa sull’edizione critica curata da fra Agostino Morini per Monumenta OSM I (1897), pp. 53-60 [introduzione] 60-106 [testo]. In questo caso, spicca il criterio di impaginazione che cerca di essere più fedele possibile all’impaginazione del testo antico. A pagina 45 inizia il testo della traduzione italiana della Legenda de Origine, mantenendo ancora una suddivisione in due colonne. La traduzione è ancora quella curata da Dino Pieraccioni per il Codice Mariano. La «Legenda de Origine Ordinis Servorum Virginis Mariae». Versione, commento e testo (1951) di Alessio M. Rossi (+1968).
Ritorniamo brevemente sulla presentazione di questo edizione della Legenda de Origine per indicare alcune osservazioni. Di certo la finalità di questo lavoro era riprodurre il testo tramite fac-simile, trascrizione e traduzione italiana. Tuttavia, la presentazione ci è sembrata un po’ scarna, quasi all’osso. In merito, sarebbe bastato riportare alcune osservazioni fatte dal Taucci nel suo Della “Legenda” dell’Origine dell’Ordine e del suo Autore, apparso in Studi Storici OSM 1 (1933), pp. 195-207. Anche riguardo all’autore e alla composizione del testo, si sarebbe potuto far di più. Le ricerche di Peregrine M. Graffius, Aristide M. Serra e Franco Dal Pino sulla Legenda de Origine testimoniano una lunga composizione letteraria del testo che andrebbe maggiormente valorizzata e studiata. Sempre sotto questo punto di vista probabilmente sarebbe risultato utile dedicare almeno un paio di pagine di riferimenti bibliografici o almeno riportare alcuni tra i migliori studi dedicati alla Legenda de Origine.
Detto questo, occorre accogliere con grande favore questa edizione della Legenda de Origine e dedicargli una giusta e meritata attenzione. Riproporre documenti e memorie utili per la riflessione sia storica quanto spirituale dell’Ordine dei Servi di Maria dovrebbe avere costante sostegno ed essere proposto all’attenzione nel cammino di ogni frate, tanto nella sua formazione iniziale quanto in quella permanente (cfr. Costituzioni OSM, art. 136.162). E all’instancabile p. Ermanno M. Toniolo rivolgiamo un cordiale ringraziamento per questo suo dono…

fra Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com