lunedì 18 aprile 2016

Asterischi - “San Filippo in Gloria”. Molteplici indicazioni da un bel restauro

Il San Filippo in Gloria restaurato
Partiamo da una constatazione, semplice certo ma che contiene elementi interessanti, ossia che di restauri se ne vedono moltissimi. Edifici, strutture, utensili e altri oggetti sono sottoposti invariabilmente ad un degrado fisico e di conseguenza, laddove se ne riconosca il valore, il ripristino o il restauro appaiono come la giusta pratica da osservare. Opera di preservazione dunque, eppure capita che quest’opera porti o riporti all’attenzione non soltanto la fisicità dell’oggetto, definito da schedature e misurazioni, ma anche la storia dell’oggetto e il suo percorso di realizzazione. Talvolta emerge qualcosa in più, particolari non visibili o dimenticati.
Da un punto di vista operativo, potremmo dire che il restauro di un’opera termina con l’azione dei restauratori e la ricollocazione dell’oggetto nel suo ambito naturale, dove sia possibile. Oggettivamente però notiamo che facendo solo così, l’opera viene certo restaurata, chiaramente restituita, ma forse non riconsegnata. E per “riconsegnata” si potrebbe indicare quell’ambito di presentazione e spiegazione a quanti poi la vedranno sotto gli occhi giorno per giorno, per far sì che anche una semplice ripulitura non sia l’unico raggio di sole in decenni o forse secoli di mute ombre.
Dopo tale premessa, non si può che definire positivamente la presentazione del Restauro della tela San Filippo Benizi in Gloria svoltasi nel Santuario di Santa Maria delle Grazie a Città di Castello, lo scorso 16 aprile 2016.
Fasi del lavoro di restauro
Il Restauro della tela è stato svolto con grande cura da Giuliano Guerri con il suo Studio di Restauri 2GR, attraverso il finanziamento della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie e del Rotary Club di Città di Castello. La presentazione, svoltasi nel Santuario di Santa Maria delle Grazie di Città di Castello con grande partecipazione di autorità civili e di popolo, è stata affidata agli interventi di Emilia Nardi, presidente del Rotary Club castellano, don Andrea Czortek, parroco di Santa Maria delle Grazie, circa l’importanza del luogo nello specifico cittadino; fra Emanuele M. Cattarossi, membro dell’Istituto Storico dell’Ordine dei Servi di Maria, circa i tratti della vita e del culto riguardanti la figura di San Filippo Benizi; Giuditta Rossi, Sovrintendenza dei Beni Culturali, circa le specifiche tecniche del restauro della tela.
La presentazione era intervallata da brani musicali scelti eseguiti dalla Schola Cantorum “Anton Maria Abbatini”. Al termine degli interventi, prima della scopritura del quadro, l’archittetto Olimpia Lorenzini, presidente della Libera Associazione “Architetti nell’Altotevere” presentava la mostra “Forma Urbis”, allestita nella cappella della Madonna delle Grazie.
Tale mostra, composta di nove pannelli grafici, ha preso le mosse dalla scoperta in ambito di restauro di un interessante particolare alla base del quadro di San Filippo: ossia una riproduzione della vista di Città di Castello, così come appariva a cavallo tra Sei e Settecento. Riproduzione preziosa e molto dettagliata, che restituisce un’immagine importante della città in quanto occorre infatti ricordare come nel 1789 un violento terremoto ne distrusse ampie porzioni.
Partendo da questa “vista” di Città di Castello e sovrapponendola con altre immagini del passato e riprese recenti, realizzate con moderne tecnologie, la mostra ha restituito ai visitatori la “Forma Urbis” per l’appunto, indicando nuovamente un prezioso incrocio disciplinare tra storia e architettura.
Resta però da chiarire l’incrocio tra San Filippo e la visuale di Città di Castello. La presenza della visuale cittadina sovrastata dal santo, esprime in una certa misura un implicito desiderio di affidamento. Occorre notare come il soggetto della Tela, ossia la gloria di San Filippo, lo collochi dopo la canonizzazione del 1671, particolare peraltro sottolineato nell’intervento di Giuditta Rossi, la quale indicava come esecutore un autore castellano, forse influenzato da Pietro da Cortona, a cavallo tra Seicento e Settecento. Probabilmente l’occasione dipende dalla decisione dei Magistrati del Comune di Città di Castello i quali il 22 settembre 1694 elessero a Patrono della Città San Filippo. Tale evento dette occasione a solenni festeggiamenti in Santa Maria delle Grazie il 26 settembre dello stesso anno e alla collocazione di un dipinto di San Filippo in Palazzo Comunale indicata [1]. Circostanze e particolari molto interessanti per la conoscenza di San Filippo emergono da questo restauro, certamente questo patronato risulta da chiarire anche in vista di importanti ricorrenze beniziane.

fra Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com


Programma eseguito dalla Schola Cantorum “Anton Maria Abbatini” diretta da Alessandro Bianconi

-          Sanctus dalla “Missa Solemnis” di Serge Lancen. Solista Emanuela Agatoni
-          Dulcis Christe, mottetto per due voci pari e organo di Michelangelo Grancini
-          O Santissima, per coro a 8 voci miste. Brano composto dall’autore emergente contemporaneo Paul Mealor su un testo antico della tradizione popolare
-          Alleluia dalla “Missa Solemnis” di Serge Lancen

Per ulteriori informazioni: http://www.coraleabbatini.it/



[1] Memoria dell’evento in Annales… t. III, 369-370; notizia in U. Forconi (a cura di), Chiese e Conventi dell’Ordine dei Servi di Maria. Quaderni di Notizie n. 2, (Viareggio) (1972), p. 51