Il San Filippo in Gloria restaurato |
Partiamo da una
constatazione, semplice certo ma che contiene elementi interessanti, ossia che
di restauri se ne vedono moltissimi. Edifici, strutture, utensili e altri
oggetti sono sottoposti invariabilmente ad un degrado fisico e di conseguenza,
laddove se ne riconosca il valore, il ripristino o il restauro appaiono come la
giusta pratica da osservare. Opera di preservazione dunque, eppure capita che
quest’opera porti o riporti all’attenzione non soltanto la fisicità
dell’oggetto, definito da schedature e misurazioni, ma anche la storia
dell’oggetto e il suo percorso di realizzazione. Talvolta emerge qualcosa in
più, particolari non visibili o dimenticati.
Da un punto di vista operativo, potremmo
dire che il restauro di un’opera termina con l’azione dei restauratori e la
ricollocazione dell’oggetto nel suo ambito naturale, dove sia possibile.
Oggettivamente però notiamo che facendo solo così, l’opera viene certo
restaurata, chiaramente restituita, ma forse non riconsegnata. E per
“riconsegnata” si potrebbe indicare quell’ambito di presentazione e spiegazione
a quanti poi la vedranno sotto gli occhi giorno per giorno, per far sì che
anche una semplice ripulitura non sia l’unico raggio di sole in decenni o forse
secoli di mute ombre.
Dopo tale premessa, non si può
che definire positivamente la presentazione del Restauro della tela San
Filippo Benizi in Gloria svoltasi nel Santuario di Santa Maria delle Grazie a
Città di Castello, lo scorso 16 aprile 2016.
Fasi del lavoro di restauro |
Il Restauro della tela è
stato svolto con grande cura da Giuliano Guerri con il suo Studio di Restauri
2GR, attraverso il finanziamento della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie e
del Rotary Club di Città di Castello. La presentazione, svoltasi nel Santuario
di Santa Maria delle Grazie di Città di Castello con grande partecipazione di
autorità civili e di popolo, è stata affidata agli interventi di Emilia Nardi,
presidente del Rotary Club castellano, don Andrea Czortek, parroco di Santa Maria
delle Grazie, circa l’importanza del luogo nello specifico cittadino; fra
Emanuele M. Cattarossi, membro dell’Istituto Storico dell’Ordine dei Servi di
Maria, circa i tratti della vita e del culto riguardanti la figura di San
Filippo Benizi; Giuditta Rossi, Sovrintendenza dei Beni Culturali, circa le
specifiche tecniche del restauro della tela.
La presentazione era intervallata
da brani musicali scelti eseguiti dalla Schola Cantorum “Anton Maria Abbatini”.
Al termine degli interventi, prima della scopritura del quadro, l’archittetto
Olimpia Lorenzini, presidente della Libera Associazione “Architetti
nell’Altotevere” presentava la mostra “Forma Urbis”, allestita nella cappella
della Madonna delle Grazie.
Tale mostra, composta di nove
pannelli grafici, ha preso le mosse dalla scoperta in ambito di restauro di un
interessante particolare alla base del quadro di San Filippo: ossia una
riproduzione della vista di Città di Castello, così come appariva a cavallo tra
Sei e Settecento. Riproduzione preziosa e molto dettagliata, che restituisce
un’immagine importante della città in quanto occorre infatti ricordare come nel
1789 un violento terremoto ne distrusse ampie porzioni.
Partendo da questa “vista” di
Città di Castello e sovrapponendola con altre immagini del passato e riprese
recenti, realizzate con moderne tecnologie, la mostra ha restituito ai
visitatori la “Forma Urbis” per l’appunto, indicando nuovamente un prezioso
incrocio disciplinare tra storia e architettura.
Resta però da chiarire l’incrocio
tra San Filippo e la visuale di Città di Castello. La presenza della visuale
cittadina sovrastata dal santo, esprime in una certa misura un implicito
desiderio di affidamento. Occorre notare come il soggetto della Tela, ossia la
gloria di San Filippo, lo collochi dopo la canonizzazione del 1671, particolare
peraltro sottolineato nell’intervento di Giuditta Rossi, la quale indicava come
esecutore un autore castellano, forse influenzato da Pietro da Cortona, a
cavallo tra Seicento e Settecento. Probabilmente l’occasione dipende dalla
decisione dei Magistrati del Comune di Città di Castello i quali il 22
settembre 1694 elessero a Patrono della Città San Filippo. Tale evento dette
occasione a solenni festeggiamenti in Santa Maria delle Grazie il 26 settembre
dello stesso anno e alla collocazione di un dipinto di San Filippo in Palazzo
Comunale indicata [1]. Circostanze e particolari
molto interessanti per la conoscenza di San Filippo emergono da questo
restauro, certamente questo patronato risulta da chiarire anche in vista di
importanti ricorrenze beniziane.
fra Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com
Programma eseguito dalla Schola Cantorum “Anton Maria
Abbatini” diretta da Alessandro Bianconi
-
Sanctus dalla
“Missa Solemnis” di Serge Lancen. Solista Emanuela Agatoni
-
Dulcis Christe,
mottetto per due voci pari e organo di Michelangelo Grancini
-
O Santissima,
per coro a 8 voci miste. Brano composto dall’autore emergente contemporaneo
Paul Mealor su un testo antico della tradizione popolare
-
Alleluia
dalla “Missa Solemnis” di Serge Lancen
Per ulteriori informazioni: http://www.coraleabbatini.it/
[1] Memoria dell’evento in Annales… t. III, 369-370; notizia in U. Forconi (a cura di), Chiese e Conventi dell’Ordine dei Servi di
Maria. Quaderni di Notizie n. 2,
(Viareggio) (1972), p. 51
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