Pittore di
corte e di storia, fine illustratore naturalista, progettista di abiti, ricami
per tessuti e manufatti in pietre dure, ma anche uomo di fede ossessionato
dalla morte e dalla dannazione eterna, Jacopo Ligozzi è il
protagonista del quinto appuntamento espositivo del programma “Firenze 2014 –
Un anno ad arte”, intitolato appunto “Jacopo Ligozzi "pittore universalissimo"
(Verona 1549 c. - Firenze 1627)”organizzato dalla Galleria Palatina di
Palazzo Pitti in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.
Nato a Verona nel 1549
circa e discendente da una famiglia di ricamatori d'origine milanese, figlio
del pittore Giovanni Ermanno, Ligozzi svolse una iniziale attività a Trento,
Verona e Venezia, spostandosi poi a Firenze dove nel 1575 è documentata la sua
presenza presso la corte granducale di Francesco I. A Firenze Ligozzi rimase
stabilmente fino alla morte, nel 1627, impiantandovi una solida bottega.
Le opere, più
di cento, arrivano dal Metropolitan Museum di New York, dal British Museum di
Londra, dall’Albertina di Vienna, dal Louvre di Parigi, oltre che da chiese,
pinacoteche e collezioni private italiane. Divisa in diverse sezioni tematiche
la mostra intende illustrare per la prima volta in modo organico l’arco
di attività del pittore, mettendo in evidenza i diversi ambiti nei quali si
trovò ad operare e la sua poliedrica e versatile fisionomia all’interno del
panorama fiorentino, che lo rende appunto “universalissimo”.
Tra le opere
esposte, desta particolare interesse per l’Ordine dei Servi di Maria il
prestito della tavola “Cristo in Pietà sorretto dagli Angeli” (1598). Questa
particolare tavola rientra nel programma decorativo indicato dall’artista
fiammingo Giambologna per la cosidetta Cappella della Pietà o del Soccorso,
cappella centrale della Tribuna della Santissima Annunziata di Firenze, della
quale i frati del convento avevano concesso all’artista il patronato per farne
il suo sepolcro.
Particolare
interessante è l’esposizione, accanto alla tavola, del disegno preparatorio proveniente
dalla University Library di Leida. La tavola e il
disegno preparatorio, di grande suggestione, raffigurano il Cristo morto sorretto
da tre angeli, due per le mani e uno alle spalle. Da notare lo sfondo che
richiama una bassa e spoglia cripta sepolcrale. Nel disegno preparatorio
Ligozzi dota incongruamente detta cappella di una ricca lampada sull’ingresso
del vano, mentre nella realizzazione della tavola vengono raffigurati due piccoli
angeli. Gli angeli sono in ginocchio mentre il Cristo morto viene raffigurato
con le gambe in avanti. Nel disegno preparatorio l’angelo posto a sinistra di
chi guarda è stato disegnato due volte, in quanto si nota un pezzo di carta
incollato: la prima versione di quest’angelo lo poneva più vicino al Cristo
mentre la seconda, più discosta, ne sorregge però con delicatezza il braccio
destro.
Altro particolare
interessante è la tavola realizzata per la Chiesa di San Pietro a Monticelli (Firenze), raffigurante l’Annunciazione (1592). Questa tavola, praticamente inedita, rimossa
in tempi recenti dalla chiesa e ricoverato in un deposito della stessa è stata
rintracciata nel 2006, attribuita al Ligozzi e restaurata. Per raffigurare
l’Annunciazione il Ligozzi utilizza il prototipo trecentesco della Santissima
Annunziata di Firenze. Detto tema era oggetto di un culto che aveva
oltrepassato i confini della penisola fin dal secolo XV ma che in epoca postconciliare
acquisì ulteriore rilievo. Nella realizzazione della tavola, Ligozzi
avvicina le due figure e mentre si mantiene fedele alla riproduzione della Beata
Vergine rispetto all’affresco della Santissima Annunziata, come pure in diversi
dettagli all’intorno, ne descrive più liberamente l’angelo che appare in posizione
di annuncio e non di attesa.
La mostra è
aperta dal 27 maggio al 28 settembre. Tutto il materiale esposto nella mostra è
possibile ritrovarlo, con interessanti schede delle opere esposte, nel catalogo
edito da Sillabe e curato da Alessandro Cecchi, Lucilla Conigliello e Marzia
Faietti. Anteprima della mostra qui.
fra
Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com
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