Il Codice P, corale duecentesco (doc.
1287-1290), il Mare Magnum (1488)
e gli Acta beati Philippi (1608-1613).
Questi sono i tre pezzi dell’Archivio del Convento della SS. Annunziata di
Firenze che, insieme a molto altro, è possibile ammirare nella mostra, che apre
il programma di “Un anno ad arte 2014” dal titolo “Una
volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze”
in programma dal 28 gennaio al 27 aprile 2014 nella Sala Bianca di Palazzo
Pitti.
La mostra, promossa dal
Polo Museale Fiorentino, è diretta da Alessandro Cecchi (Direttore della
Galleria Palatina) e curata dallo studioso e storico Marco Ferri. Obiettivo
dell’esposizione – che propone all’attenzione dei visitatori ben 133 pezzi tra
documenti manoscritti, libri e disegni, provenienti da ben 33 enti della città
di Firenze – è offrire a tutti l’opportunità “unica” di ammirare una selezione
di tesori cartacei custoditi in alcuni dei principali “scrigni” culturali della
città. Tra questi non mancherà una selezione di inediti, sequenza di “mai visti”
di carta che arrivano da vari archivi e biblioteche: tre documenti archivistici
di Michelangelo; un disegno di Raffaello; il certificato di battesimo di Leonardo
da Vinci e un altro testo che reca le sue postille; una lezione scritta di Galileo
sull’Inferno di Dante; opere di Andrea Mantegna, Alessandro Allori e Giovanni
Stradano; autografi di Girolamo Savonarola, Poliziano, Cosimo I de’ Medici, Joachim
Winckelmann, Ugo Foscolo, Giuseppe Pelli Bencivenni, Giovanni Fabbroni, Pietro
Vieusseux, Eugenio Barsanti, Vasco Pratolini, Eduardo De Filippo e Dino
Campana, del Premio Nobel Eugenio Montale, presente anche con due inediti acquerelli.
Grazie alla mostra di
Palazzo Pitti, per la prima volta si potranno ammirare antichi manoscritti
provenienti dagli archivi della Misericordia di Firenze, dei Buonuomini di San
Martino e, per l’appunto, della SS. Annunziata di Firenze, enti che raramente
avevano mai effettuato prestiti. In aggiunta al percorso espositivo principale,
vi è una limitata sezione sarà dedicata alle conseguenze patite dal patrimonio
archivistico e librario fiorentino in due momenti drammatici della storia cittadina:
l’alluvione del 1966 e la bomba di via dei Georgofili del 1993. Nella teca che
concluderà il percorso, i visitatori avranno la possibilità di vedere da vicino
tre pezzi archivistici e librari ancora alluvionati e non restaurati, oltre a
un libro sventrato dall’ordigno che esplose 21 anni fa.
Tutto il
materiale esposto nella mostra è possibile ritrovarlo, con annesse schede degli
enti prestatori, nel catalogo edito da Sillabe e curato da Marco Ferri.
fra
Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com
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