Nell’ambito del ricco calendario
di eventi artistici della città di Firenze, per l’Ordine dei Servi di Maria è
utile segnalare che dall’8 marzo al 20 luglio 2014 è possibile visitare presso Palazzo
Strozzi la mostra Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della
"maniera".
L’esposizione
come si ricava dal titolo è dedicata all’opera del Pontormo (al secolo Jacopo Carucci, Pontorme-Empoli 1494 –
Firenze 1557) e del Rosso Fiorentino (al secolo Giovan
Battista di Jacopo, Firenze 1494 – Fontainebleau 1540), i
pittori più anticonformisti e spregiudicati fra i protagonisti del nuovo modo
di intendere l’arte in quella stagione del Cinquecento italiano che Giorgio Vasari
indicò come “Maniera moderna”.
Pontormo e
Rosso Fiorentino si formano con Andrea del Sarto (al secolo Andrea
d'Agnolo, Firenze 1486-1530), pur mantenendo entrambi una forte
indipendenza e una grande libertà espressiva. Pontormo, nel tempo divenno
pittore sempre preferito dai Medici e aperto alla varietà linguistica e al
rinnovamento degli schemi compositivi della tradizione. Rosso Fiorentino fu
invece legatissimo alla tradizione pur con aneliti di spregiudicatezza e di
originalità, influenzato anche dalla letteratura cabalistica e dall’esoterismo.
Due vie, dunque, divergenti nell’interpretare la “Maniera” nella Firenze
rinascimentale.
Per l’Ordine
dei Servi di Maria, all’interno della mostra un importante contributo proviene
dalla nostra Chiesa della SS. Annunziata di Firenze. I visitatori della mostra
vengono infatti accolti già nella prima sezione della mostra intitolata “Gli esordi nel Chiostrino dell’Annunziata”
da tre grandi affreschi del Chiostrino dei Voti, restaurati per l’occasione.
Sulla sinistra di chi guarda abbiamo la Visitazione (1514-1516) del Pontormo,
al centro il Viaggio dei Magi (1511)
di Andrea del Sarto e sulla destra l’Assunzione
(1513) di Rosso Fiorentino.
Nella seconda
parte della prima sezione dal titolo “In
bottega con Andrea del Sarto” si può ammirare un’altra opera del Pontormo,
ossia una Sacra conversazione o
Madonna di San Ruffillo (1514)
conservata nella Cappella di San Luca o Cappella degli Artisti della SS.
Annunziata dal 1823, dopo la demolizione della Chiesa di San Ruffillo da cui
proviene.
Lo studio di due
modi differenti di intendere la “Maniera” quali l’opera di Pontormo e Rosso Fiorentino
richiamano un particolare importante per l’Ordine dei Servi di Maria e per la Santissima Annunziata
in particolare, ossia come il Chiostrino dei Voti rappresenti il luogo
d’incubazione e di inizio nella pratica della “Maniera”. Vale allora ricordare
quanto già espresso da uno dei curatori della mostra, Antonio Natali direttore
della Galleria degli Uffizi, nel corso di un conferenza al III° Convegno di
Storia dell’Ordine dei Servi di Maria [1]:
«Tutto questo … nel Chiostrino dei Voti
all’Annunziata di Firenze, convento dei Servi dove vivevano anche frati
umanisti, cui risultava agevole accogliere le nuove istanze e che anzi non è
poi così arduo ammettere possano averle talora anche promosse» [2].
Pertanto il convento fiorentino assume una grande
importanza nella nascita della “Maniera”, tanto da dover richiamare
l’attenzione sul ruolo artistico e culturale assunto per lungo tempo dalla Santissima
Annunziata nell’ambito della città di Firenze, e di conseguenza il Natali
affermava
«Chi conosce gli svolgimenti dell’arte nel
Cinquecento e l’ascendente che esercitarono gli artefici operosi nel convento
dei Servi (ascendente che varcò perfino le Alpi, quando proprio il Rosso divenne
artista massimo alla corte di Francesco I, re di Francia) può ben capire quale
officina di poesia e cultura avesse favorito agli inizi del Cinquecento
l’Ordine dei Servi di Maria» [3].
Non a caso questo succede proprio alla SS. Annunziata in
quanto:
«Nel convento fiorentino dei Servi di Maria c’erano
frati in grado di favorire la nascita e la maturazione di una cultura nuova,
sia letteraria che figurativa. E viene naturale congetturare che le stesse
virtù intellettuali venissero da loro applicate nell’elaborazione di pensieri e
concetti teologici pertinenti a una religiosità che, dopo la vicenda
savonaroliana, tornava a essere inquieta. Considerazione da tenere presente ragionando
dei precursori della «maniera moderna» fiorentina, giacché Andrea del Sarto, il
Pontormo e il Rosso avrebbero dipinto, dopo il soggiorno operoso
all’Annunziata, opere di spiritualità di frontiera» [4].
Nell’occasione
della mostra è stato curato un preziosissimo catologo edito dalla Editrice Mandragora
e un interessante volumetto dal titolo Pontormo
e Rosso Fiorentino a Firenze e in Toscana, curato da Ludovica Sebregondi ed
edito dalla Maschietto Editore. Per ulteriori approfondimenti, all’indirizzo http://www.palazzostrozzi.com/pontormoerosso
si ritrovano una serie di informazioni e materiali sulla mostra.
fra
Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com
[1] I Servi di Santa Maria nell’epoca delle
riforme (1431-1623), convegno svoltosi a Roma presso la Pontificia Facoltà
Teologica «Marianum» dal 7 al 9 ottobre 2010. Atti del Convegno in Studi Storici dell’Ordine dei Servi di Maria,
61-62 (2011-2012), 2 vol.
[2] A. Natali, I Servi di Maria e la nascita della «Maniera Moderna» in Studi Storici OSM 61-62 I (2011-2012)
pp. 197-198
[3] Ibidem… p. 198.
[4] Ibidem… p. 198.
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