Dal 9 al 30 novembre 2025, si svolgerà ad Ariccia (Roma) il CCXV Capitolo Generale dell'Ordine dei Servi di Maria. Tema guida di questo momento sarà "Essere Servi in un mondo Polarizzato: edificare ciò che ci unisce, valorizzando le differenze individuali, sociali, culturali". Ne tracciamo alcuni appunti.
Un cammino "recente".
Tralasciando un excursus
storico (già precedentemente trattato qui) notiamo alcune particolarità e
ricorrenze del Capitolo Generale 2025. In primo luogo, questo capitolo si pone curiosamente nella scia di due ricorrenze. La prima sono i sessant’anni dal
Capitolo Generale del 1965, celebrato presso la SS. Annunziata di Firenze (con sessioni
tenute addirittura nella Cappella del Capitolo del convento). In questo capitolo
si decise l’avvio della revisione delle Costituzioni OSM – anticipando peraltro
di qualche mese l’uscita del decreto del Concilio Vaticano II sul rinnovamento
della vita religiosa Perfectae Caritas (28 ottobre 1965) – per le quali
nel 1968 (Madrid, Majadahonda) e nel 1974 (Roma) vennero convocati dei Capitoli
straordinari per la revisione dei testi, poi promulgati nel 1987. La seconda
sono i trent’anni dal Capitolo Generale di Città del Messico del 1995, primo e
finora unico capitolo generale fuori dall’Europa, assise particolare pure per
il fatto di promulgare nei testi capitolari delle linee ispirative a cui si
cerco di dare massimo risalto oltre che a indirizzare due brevi ma importanti
lettere – una all’allora segretario generale delle Nazioni Unite Boutros Ghali,
per indicare e ribadire l’impegno dell’Ordine a sostenere l’azione dell’ONU
nella ricerca della Pace e una al presidente francese Jacques Chirac, per
esprimere la propria protesta contro la ripresa degli esperimenti nucleari francesi
nel Pacifico – che esprimono l’attenzione dell’Ordine dei Servi di Maria sulla
tematica della Pace [1].
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| Frati Capitolari al Capitolo Generale del 1965 a Firenze |
Osserviamo poi che la
scansione dei capitoli generali più recenti in effetti mostra un continuo
basarsi su Roma – o nelle prossimità – anche a motivo della maggiore centralità
dell’Urbe rispetto a tutte le giurisdizioni dell’Ordine e di una organizzazione
più semplice. Dal 1965 su tredici capitoli, almeno sette sono stati celebrati a
Roma.
Tra le restanti
celebrazioni, vediamo come il capitolo del 1965 a Firenze in qualche maniera
segni il punto d’arrivo di una certa visione dell’Ordine e un’apertura a tempi
nuovi. I capitoli di Madrid (Majadahonda) nel 1968 e di Opatja del 1971, sono
decisamente curiosi perché in appena tre anni, l’Ordine sceglie due sedi “fuori”
Italia: Spagna e ex-Jugoslavia, attualmente Croazia. Anche le sedi di
Barcellona (1977) e Pietralba (2013) rappresentano alternative particolari.
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Foto di gruppo dei frati partecipanti al Capitolo Generale 2019 - Ariccia |
Un cammino di
trasformazione.
Un altro importante e
non indifferente particolare riguarda una trasformazione nel tempo dell’Ordine [2]. Scorrendo il Catalogus
OSM del 1964 [3],
possiamo indicare come nel 1965 al capitolo generale di Firenze, l’Ordine dei
Servi di Maria si strutturava nella seguente maniera:
- in Italia sei province
religiose (Toscana, Romana, Romagnola, Piemonte, Veneto, Italia Meridionale) e
un commissariato provinciale in Sicilia;
- in Europa vi erano
province religiose in Inghilterra e Tirolo, e ancora esisteva nominalmente una
provincia Ungherese; vi erano poi indicati due rettorati provinciali – Spagna e
Belgio – e un commissariato provinciale in Francia;
- oltreoceano vi erano due
province negli USA – “Beate Virginis Perdolentis” e “St. Ioseph” – oltre alle
province religiose in Canada e Brasile. Vi sono poi una serie di interessanti
realtà: commissariato provinciale in Acree e Purus; commissariato provinciale “de
Maria Immacolata” in Argentina (zona Rioplatense); missione “de Maria Regina”
in Cile; commissariato Venezuelano; commissariato provinciale “de Maria
Corredemtrice” in Messico;
- ancora poi troviamo
missioni in Africa australe - missione in Swaziland, missione “De Maria
Assumpta” in Transvall, missione in Zululand – e in Australia.
Ricavando poi qualche
dato dalla Tavola Cronologica OSM nell’edizione del 2004, si nota un complessivo
di 1683 frati su 246 presenze. Si noti però l’insieme dei titoli per indicare
le varie realtà dell’Ordine e come di li a pochi anni si passerà a
denominazioni più conosciute – provincia, vicariato, delegazione -: questo
mostra come in qualche maniera davvero il Capitolo Generale di Firenze del 1965
sia l’ultimo di un certo modo di intendere l’Ordine dei Servi.
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La sala del Capitolo alla SS. Annunziata preparata per i lavori del Capitolo Generale 1965 a Firenze |
L’evoluzione
dell’Ordine negli ultimi sessant’anni si caratterizza sia per una riduzione numerica
di frati, quando per una rimodulazione molto forte delle sue presenze. Vediamo in sintesi strutturalmente:
- in Italia restano tre
province religiose delle sei precedenti
- in Europa rimangono le
province di Tirolo e “delle Isole” (dall’unione tra Provincia Inglese e
delegazione Irlandese), mentre in Spagna, dopo un breve periodo di elevazione a
Provincia, le realtà lì presenti sono indicate come Delegazione. Concluse le
presenze in Germania e Belgio, come pure quanto restava dell’antica provincia
Ungherese, rimane una presenza in Francia.
- rimane nell’America
Settentrionale la provincia Canadese, mentre le due province negli U.S.A. si
sono unificate in una sola. Appare tuttavia una nuova Provincia, quella
Messicana, eretta nel 1995.
- nell’America
Meridionale, rimane la Provincia Brasiliana alla quale si affianca il nuovo
soggetto della Provincia Santa Maria de Los Andes, nata dalla fusione del
Vicariato Andino (presenze dei Servi in Cile e Bolivia) e dalla Delegazione
Rioplatense. Conclusa l’esperienza dei Servi in Venezuela, rimane però quella
in Colombia.
- in Africa, ridimensionate
le realtà della parte australe (chiusura del Vicariato del Transvall, riduzione
a Delegazione e poi chiusura della stessa in Swaziland, oggi eSwatini) rimane
solo la Delegazione dello Zululand, una comunità in eSwatini e una nel
territorio del Mozambico, oltre ad un inizio graduale di ripresa nel Transvaal.
Ben diverso lo sviluppo della presenza dei Servi in Uganda a partire dal 1987:
ad oggi la Delegazione dell’East-Africa (2005) indica presenze in Uganda, Kenia
e Repubblica Democratica del Congo.
- l’Asia al momento
rappresenta l’aera di espansione e di futuro più particolare per l’Ordine dei
Servi di Maria. In India, dopo lungo cammino, esiste oggi una provincia
religiosa – Aikiya Annai eretta nel 2011 –, già impegnata in un
ulteriore sviluppo nello Stato del Myanmar (ex-Birmania) dal 2007. Nelle
Filippine, la presenza dei Servi iniziata nel 1984 è eretta a Vicariato (2004),
aprendosi a caute aperture di nuove fondazioni. Per impulso della provincia messicana,
nuove presenze sono state aperte in Indonesia.
- in ultimo, rimane una
presenza, anche se sempre più ridotta dei Servi in Australia.
Aggiungiamo che numericamente da una rilevazione del
2018, l’Ordine contava 792 frati su 131 presenze [4].
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Frati in preghiera in un momento del Capitolo Generale 2013 a Pietralba |
Tale sviluppo è necessariamente
un particolare di cui tener conto, anche perché non si riscontra un così
profondo cambiamento dell’Ordine in tutta la sua storia, se ci eccettuano i
periodi delle Soppressioni nel secolo XIX. D’altronde la riduzione del numero
di frati, vocazioni e presenze, e una conseguente rimodulazione venne
affrontato nel 2007 in uno studio statistico opportunamente commissionato [5]. Alla data di oggi si può
notare come le previsioni risultino effettivamente avvenute. Si analizzi poi
alcuni piccoli dati di un certo significato:
- nel 1995, presenti
ancora sei province religiose in Italia, i delegati eleggibili di tali realtà (senza
i priori provinciali) erano 15; nel 2001 ad unificazioni avvenute la
cifra scende a 10; nel 2019, vista la contrazione di frati delle tre realtà
la cifra scende ulteriormente a 7;
- nello stesso periodo,
per le realtà dell’Asia, nel 1995 vi è un solo delegato tra i votanti (oltre a due
frati invitati ma senza diritto di voto); nel 2001, vi sono due rappresentanti di delegazioni e due delegati eletti; nel 2019, i delegati eleggibili sono 4 eletti (senza contare i priori o vicari
provinciali) [6].
Un così drastico
cambiamento – che investe non soltanto il dato numerico ma anche un approccio
culturale – chiede quanto meno un ripensamento strutturale e di rapporti tra
giurisdizioni. Similarmente potrebbe
essere posta una domanda o un intendimento circa i servizi pastorali che le
comunità vengono chiamate a svolgere.
2019-2025, un sessennio molto
particolare.
Il capitolo generale
del 2019 si chiuse alla fine dell'ottobre dello stesso anno, lasciando una serie
di documentazioni che parevano indicare un sessennio impegnativo ma comunque
transitivo verso il prossimo capitolo generale.
I fatti successivi si
sono incaricati di smentire tale possibilità. Appena pochi mesi dopo, la
pandemia da COVID-19 ha scosso profondamente le coscienze e la percezione
sociale. Inoltre, ha prodotto un forzato svuotamento delle chiese e un forte
indebolimento nella percezione delle comunità cristiane. La pandemia ha
generato in particolare allontanamento e diffidenza.
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Un momento di fraternità durante il Capitolo Generale del 2007 ad Ariccia |
La “Terza guerra
mondiale a pezzi” per usare un’espressione profetica del 2014 di papa Francesco
ha sconvolto ulteriormente gli equilibri mondiali e va di riflesso sulla
percezione dell’Ordine nell’oggi. Pur non direttamente situate su un fronte di
guerra, le nostre presenze ne avvertono gli effetti di lungo periodo, sia dal
punto di vista economico quanto sociale. In questo, è senz’altro lodevole la
dichiarazione del capitolo provinciale di Piemonte-Romagna del 2025 contro la
guerra in Medio-Oriente. Ed è auspicabile da parte del Capitolo Generale 2025
un pronunciamento in favore di una pace che, per riprendere le prime parole del
nuovo papa Leone XIV, sia “disarmata e disarmante” [7].
Scuote poi senz’altro l’emergere
di una deriva autorità e dirigista in molte democrazie occidentali – al punto
da coniare il termine di “democrature” - oltre, negli ultimi tempi, ad un
ricorso più spinto e mal celato di shock-politics [8].
In particolare, questa deriva politica identifica in una maniera più spinta
la problematica dell’immigrazione globale, quando diversamente dovrebbe
interrogarsi su una serie di processi economici e sociali [9]. Peraltro, nella società
appaiono segnali particolari di forte tensione, tra i quali il fenomeno delle great-resignation
– “grandi dimissioni” dal lavoro – costituisce uno degli ambiti più
particolari [10].
Contestualmente si nota con frequenza la presenza di classi dirigenti
impreparate ad alti livelli, ma pure su quadri più intermedi – il cosiddetto project
management – e con la pericolosa tendenza a minimizzare i problemi e
rispondere con soluzioni precarie alle questioni di lungo termine: problema di
non poco conto, perché rischia alla lunga di produrre un collasso delle
strutture o di varie realtà, grandi e piccole che siano [11].
Tutto questo carico di pesi e difficoltà va poi inevitabilmente ad incidere sul singolo essere
umano e sulla sua modalità nel percepire la società e il proprio ruolo, con conseguenti riflessi anche sulla vita religiosa. Negli
scritti attuali del filosofo coreano Byung-chul Han si notano con una certa
chiarezza alcune problematiche di fondo – con l’indicazione di una società
della “stanchezza” e una della “trasparenza” [12] – come pure anche
possibili risposte – una decisa contrapposizione alla società “dell’angoscia” e
un recupero della capacità di inazione e contemplazione [13] – per uscire dalla morsa
del tempo. Peraltro, la società attuale vive di Big Data che però necessita
di recuperare una lettura su un criterio di scala pertinente, per acquisire
spessore di narrazione [14]; e al tempo stesso, il
singolo essere umano necessità talvolta di non sapere per recuperare la qualità
profonda della meraviglia [15].
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Frati partecipanti al Capitolo Generale 2019 in Udienza da papa Francesco |
Non a caso papa
Francesco nell’Enciclica Fratelli Tutti (2020) [16] dedicata alla
fraternità e all’amicizia sociale, ha messo in chiaro risalto l’emergere di un “mondo
chiuso” contrapponendogli la necessità di un “mondo aperto”. In particolare i
paragrafi 112-113, presi in annotazione nella presentazione dell’Agenda del
Capitolo [17],
dedicano un’attenzione particolare al recupero di un dono dello Spirito Santo,
ossia un bene che si ritrova nel ricercare il meglio per gli altri. Questo richiama
la necessità di passare da una linea di ricerca egoistica e chiusa del proprio
benessere – che sempre più porta a duri conflitti interpersonali e inter-relazionali
– ad una ricerca di promozione del bene per tutta l’umanità.
Nella tematica del
capitolo - “Essere Servi in un mondo Polarizzato: edificare ciò che ci unisce,
valorizzando le differenze individuali, sociali culturali” - l’indicazione pare
aver colto la trasformazione profonda del mondo nell’ultimo periodo, di cui
abbiamo provato a indicare qualche concetto e qualche utile lettura. Compito
sicuramente non semplice per i partecipanti, ma si nutre la speranza dal
Capitolo provenga ispirata dalla luce dello Spirito qualche risposta concreta e
di lungo periodo, rispetto a scelte comode e di corto raggio, al fine di aprire
nuove strade al cammino dei Servi. Cammino che già vede vicina una data
importante per la sua storia e per il suo vivere: 2033, ottavo centenario della
fondazione dell’Ordine dei Servi di Maria.
Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com
[1] Ordine
dei Frati Servi di Maria. Capitolo Generale 1995, Roma, Curia
Generalizia OSM (1996); gli stessi testi vennero editi per volontà della
Federazione delle Province dei Servi di Italia e Spagna (F.I.Es) come Capitolo Generale dei Servi - Città del Messico
1995, Alle soglie del Duemila: i Servi per la nuova evangelizzazione.
Linee di ispirazione, Arezzo, Diaconia della Theotokos (1996).
[2] In particolare, per una narrazione
più estesa sull’Ordine dei Servi in questo periodo rimandiamo a F. Azzalli, Nel clima del Concilio
Vaticano II (1965-2013), in Servi di Maria. Manuale di Storia
dell’Ordine, Edizioni Marianum, Roma (2019) pp. 151-177.
[3] Catalogus ordinis fratrum
servorum beatae Maria Virginis, Roma Curia Generalis (1964).
[4] cfr. S. Viliani, Statistiche di conventi e frati dai
censimenti ufficiali e dai Cataloghi dell’Ordine, in Servi di Maria.
Manuale di Storia dell’Ordine…, p. 436.
[5] Studio sulle previsioni
statistico-demografiche sull’Ordine dei Servi di Maria nel prossimo futuro
2006-2031 a cura di fra Lino M. Pacchin in Capitolo Generale elettivo
2007. Documentazione preparatoria - Acta OSM Nova Series VIII/11
(2007), pp. 535-553. Disponibile anche su http://servidimaria.net/sitoosm/it/testi-osm/documenti-osm/ss.pdf
(ultima consultazione 3.7.2025).
[6] Dati ricavati da Atti del
Capitolo Generale Città del Messico 2-25 ottobre 1995 - Acta OSM
208/61 (1995), pp. 9-11 e Atti del Capitolo Generale Ariccia 8-30 ottobre
2001 - Acta OSM Nova Series II/4b (2001), pp. 11-12. Manca ancora
una documentazione diffusa sul Capitolo Generale 2019, del quale sono stati
pubblicati solo le decisioni attuative.
[8] Per una comprensione di tale
fenomeno si rimanda alle considerazioni su economia e politica espresse
da Naomi Klein in due suoi testi: N.
Klein, Shock economy. L'ascesa del capitalismo dei disastri,
Milano, 2007 e Shock politics. L'incubo Trump e il futuro della
democrazia, Milano 2017.
[9] Sulla tematica indichiamo S. Sassen, Espulsioni. Brutalità e
complessità nell’economia globale. Bologna 2015.
[10] Sul tema una disamina globale, con
ricadute sul lavoro in Italia, si trova in F.
Coin, Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di
riprenderci la vita, Torino 2023.
[11] Si propone in merito M. Lewis, Il Quinto rischio, Torino,
2019.
[12] Si rimanda a Byung-chul Han, La società della
stanchezza, Milano 2020 e La società della trasparenza, Milano 2014.
[13] L’autore ne sviluppo il pensiero
in Byung-chul
Han, Contro la società dell’angoscia. Speranza e
rivoluzione. Torino 2025 e Vita contemplativa o dell’inazione, Milano 2023.
[14] Particolare in proposito è
l’esperienza della rivista Le Grand Continent nata nel 2019 da un gruppo
di giovani giornalisti europei https://legrandcontinent.eu/it/
(ultima consultazione 3.7.2025).
[15] Si rimanda a C. Candiani, Questo immenso non
sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano. Torino 2021.
[17] Presentazione dell’Agenda del
Capitolo Generale 2025, Lettera 203/2025 (11.07.2025).