martedì 15 luglio 2025

[NOTEPAD] Verso il CCXV Capitolo Generale dell’Ordine dei Servi di Maria (Ariccia, 9-30/11/2025)

Dal 9 al 30 novembre 2025, si svolgerà ad Ariccia (Roma) il CCXV Capitolo Generale dell'Ordine dei Servi di Maria. Tema guida di questo momento sarà "Essere Servi in un mondo Polarizzato: edificare ciò che ci unisce, valorizzando le differenze individuali, sociali, culturali". Ne tracciamo alcuni appunti.


Un cammino "recente".

Tralasciando un excursus storico (già precedentemente trattato qui) notiamo alcune particolarità e ricorrenze del Capitolo Generale 2025. In primo luogo, questo capitolo si pone curiosamente nella scia di due ricorrenze. La prima sono i sessant’anni dal Capitolo Generale del 1965, celebrato presso la SS. Annunziata di Firenze (con sessioni tenute addirittura nella Cappella del Capitolo del convento). In questo capitolo si decise l’avvio della revisione delle Costituzioni OSM – anticipando peraltro di qualche mese l’uscita del decreto del Concilio Vaticano II sul rinnovamento della vita religiosa Perfectae Caritas (28 ottobre 1965) – per le quali nel 1968 (Madrid, Majadahonda) e nel 1974 (Roma) vennero convocati dei Capitoli straordinari per la revisione dei testi, poi promulgati nel 1987. La seconda sono i trent’anni dal Capitolo Generale di Città del Messico del 1995, primo e finora unico capitolo generale fuori dall’Europa, assise particolare pure per il fatto di promulgare nei testi capitolari delle linee ispirative a cui si cerco di dare massimo risalto oltre che a indirizzare due brevi ma importanti lettere – una all’allora segretario generale delle Nazioni Unite Boutros Ghali, per indicare e ribadire l’impegno dell’Ordine a sostenere l’azione dell’ONU nella ricerca della Pace e una al presidente francese Jacques Chirac, per esprimere la propria protesta contro la ripresa degli esperimenti nucleari francesi nel Pacifico – che esprimono l’attenzione dell’Ordine dei Servi di Maria sulla tematica della Pace [1].

Frati Capitolari al Capitolo Generale del 1965 a Firenze

Osserviamo poi che la scansione dei capitoli generali più recenti in effetti mostra un continuo basarsi su Roma – o nelle prossimità – anche a motivo della maggiore centralità dell’Urbe rispetto a tutte le giurisdizioni dell’Ordine e di una organizzazione più semplice. Dal 1965 su tredici capitoli, almeno sette sono stati celebrati a Roma.  

Tra le restanti celebrazioni, vediamo come il capitolo del 1965 a Firenze in qualche maniera segni il punto d’arrivo di una certa visione dell’Ordine e un’apertura a tempi nuovi. I capitoli di Madrid (Majadahonda) nel 1968 e di Opatja del 1971, sono decisamente curiosi perché in appena tre anni, l’Ordine sceglie due sedi “fuori” Italia: Spagna e ex-Jugoslavia, attualmente Croazia. Anche le sedi di Barcellona (1977) e Pietralba (2013) rappresentano alternative particolari.

Foto di gruppo dei frati partecipanti al
Capitolo Generale 2019 - Ariccia


Un cammino di trasformazione.

Un altro importante e non indifferente particolare riguarda una trasformazione nel tempo dell’Ordine [2]. Scorrendo il Catalogus OSM del 1964 [3], possiamo indicare come nel 1965 al capitolo generale di Firenze, l’Ordine dei Servi di Maria si strutturava nella seguente maniera: 

in Italia sei province religiose (Toscana, Romana, Romagnola, Piemonte, Veneto, Italia Meridionale) e un commissariato provinciale in Sicilia; 

- in Europa vi erano province religiose in Inghilterra e Tirolo, e ancora esisteva nominalmente una provincia Ungherese; vi erano poi indicati due rettorati provinciali – Spagna e Belgio – e un commissariato provinciale in Francia; 

- oltreoceano vi erano due province negli USA – “Beate Virginis Perdolentis” e “St. Ioseph” – oltre alle province religiose in Canada e Brasile. Vi sono poi una serie di interessanti realtà: commissariato provinciale in Acree e Purus; commissariato provinciale “de Maria Immacolata” in Argentina (zona Rioplatense); missione “de Maria Regina” in Cile; commissariato Venezuelano; commissariato provinciale “de Maria Corredemtrice” in Messico; 

ancora poi troviamo missioni in Africa australe - missione in Swaziland, missione “De Maria Assumpta” in Transvall, missione in Zululand – e in Australia.

Ricavando poi qualche dato dalla Tavola Cronologica OSM nell’edizione del 2004, si nota un complessivo di 1683 frati su 246 presenze. Si noti però l’insieme dei titoli per indicare le varie realtà dell’Ordine e come di li a pochi anni si passerà a denominazioni più conosciute – provincia, vicariato, delegazione -: questo mostra come in qualche maniera davvero il Capitolo Generale di Firenze del 1965 sia l’ultimo di un certo modo di intendere l’Ordine dei Servi.

La sala del Capitolo alla SS. Annunziata preparata
per i lavori del Capitolo Generale 1965 a Firenze

L’evoluzione dell’Ordine negli ultimi sessant’anni si caratterizza sia per una riduzione numerica di frati, quando per una rimodulazione molto forte delle sue presenze. Vediamo in sintesi strutturalmente: 

- in Italia restano tre province religiose delle sei precedenti

- in Europa rimangono le province di Tirolo e “delle Isole” (dall’unione tra Provincia Inglese e delegazione Irlandese), mentre in Spagna, dopo un breve periodo di elevazione a Provincia, le realtà lì presenti sono indicate come Delegazione. Concluse le presenze in Germania e Belgio, come pure quanto restava dell’antica provincia Ungherese, rimane una presenza in Francia.

- rimane nell’America Settentrionale la provincia Canadese, mentre le due province negli U.S.A. si sono unificate in una sola. Appare tuttavia una nuova Provincia, quella Messicana, eretta nel 1995.

- nell’America Meridionale, rimane la Provincia Brasiliana alla quale si affianca il nuovo soggetto della Provincia Santa Maria de Los Andes, nata dalla fusione del Vicariato Andino (presenze dei Servi in Cile e Bolivia) e dalla Delegazione Rioplatense. Conclusa l’esperienza dei Servi in Venezuela, rimane però quella in Colombia.

- in Africa, ridimensionate le realtà della parte australe (chiusura del Vicariato del Transvall, riduzione a Delegazione e poi chiusura della stessa in Swaziland, oggi eSwatini) rimane solo la Delegazione dello Zululand, una comunità in eSwatini e una nel territorio del Mozambico, oltre ad un inizio graduale di ripresa nel Transvaal. Ben diverso lo sviluppo della presenza dei Servi in Uganda a partire dal 1987: ad oggi la Delegazione dell’East-Africa (2005) indica presenze in Uganda, Kenia e Repubblica Democratica del Congo.

- l’Asia al momento rappresenta l’aera di espansione e di futuro più particolare per l’Ordine dei Servi di Maria. In India, dopo lungo cammino, esiste oggi una provincia religiosa – Aikiya Annai eretta nel 2011 –, già impegnata in un ulteriore sviluppo nello Stato del Myanmar (ex-Birmania) dal 2007. Nelle Filippine, la presenza dei Servi iniziata nel 1984 è eretta a Vicariato (2004), aprendosi a caute aperture di nuove fondazioni. Per impulso della provincia messicana, nuove presenze sono state aperte in Indonesia.

- in ultimo, rimane una presenza, anche se sempre più ridotta dei Servi in Australia.

Aggiungiamo che numericamente da una rilevazione del 2018, l’Ordine contava 792 frati su 131 presenze [4].

Frati in preghiera in un momento
del Capitolo Generale 2013 a Pietralba

Tale sviluppo è necessariamente un particolare di cui tener conto, anche perché non si riscontra un così profondo cambiamento dell’Ordine in tutta la sua storia, se ci eccettuano i periodi delle Soppressioni nel secolo XIX. D’altronde la riduzione del numero di frati, vocazioni e presenze, e una conseguente rimodulazione venne affrontato nel 2007 in uno studio statistico opportunamente commissionato [5]. Alla data di oggi si può notare come le previsioni risultino effettivamente avvenute. Si analizzi poi alcuni piccoli dati di un certo significato:

- nel 1995, presenti ancora sei province religiose in Italia, i delegati eleggibili di tali realtà (senza i priori provinciali) erano 15; nel 2001 ad unificazioni avvenute la cifra scende a 10; nel 2019, vista la contrazione di frati delle tre realtà la cifra scende ulteriormente a 7;

- nello stesso periodo, per le realtà dell’Asia, nel 1995 vi è un solo delegato tra i votanti (oltre a due frati invitati ma senza diritto di voto); nel 2001, vi sono due rappresentanti di delegazioni e due delegati eletti; nel 2019, i delegati eleggibili sono 4 eletti (senza contare i priori o vicari provinciali) [6].

Un così drastico cambiamento – che investe non soltanto il dato numerico ma anche un approccio culturale – chiede quanto meno un ripensamento strutturale e di rapporti tra giurisdizioni.  Similarmente potrebbe essere posta una domanda o un intendimento circa i servizi pastorali che le comunità vengono chiamate a svolgere.

 

2019-2025, un sessennio molto particolare.

Il capitolo generale del 2019 si chiuse alla fine dell'ottobre dello stesso anno, lasciando una serie di documentazioni che parevano indicare un sessennio impegnativo ma comunque transitivo verso il prossimo capitolo generale.

I fatti successivi si sono incaricati di smentire tale possibilità. Appena pochi mesi dopo, la pandemia da COVID-19 ha scosso profondamente le coscienze e la percezione sociale. Inoltre, ha prodotto un forzato svuotamento delle chiese e un forte indebolimento nella percezione delle comunità cristiane. La pandemia ha generato in particolare allontanamento e diffidenza.

Un momento di fraternità durante
il Capitolo Generale del 2007 ad Ariccia

La “Terza guerra mondiale a pezzi” per usare un’espressione profetica del 2014 di papa Francesco ha sconvolto ulteriormente gli equilibri mondiali e va di riflesso sulla percezione dell’Ordine nell’oggi. Pur non direttamente situate su un fronte di guerra, le nostre presenze ne avvertono gli effetti di lungo periodo, sia dal punto di vista economico quanto sociale. In questo, è senz’altro lodevole la dichiarazione del capitolo provinciale di Piemonte-Romagna del 2025 contro la guerra in Medio-Oriente. Ed è auspicabile da parte del Capitolo Generale 2025 un pronunciamento in favore di una pace che, per riprendere le prime parole del nuovo papa Leone XIV, sia “disarmata e disarmante” [7].

Scuote poi senz’altro l’emergere di una deriva autorità e dirigista in molte democrazie occidentali – al punto da coniare il termine di “democrature” - oltre, negli ultimi tempi, ad un ricorso più spinto e mal celato di shock-politics [8]. In particolare, questa deriva politica identifica in una maniera più spinta la problematica dell’immigrazione globale, quando diversamente dovrebbe interrogarsi su una serie di processi economici e sociali [9]. Peraltro, nella società appaiono segnali particolari di forte tensione, tra i quali il fenomeno delle great-resignation – “grandi dimissioni” dal lavoro – costituisce uno degli ambiti più particolari [10]. Contestualmente si nota con frequenza la presenza di classi dirigenti impreparate ad alti livelli, ma pure su quadri più intermedi – il cosiddetto project management – e con la pericolosa tendenza a minimizzare i problemi e rispondere con soluzioni precarie alle questioni di lungo termine: problema di non poco conto, perché rischia alla lunga di produrre un collasso delle strutture o di varie realtà, grandi e piccole che siano [11].

Tutto questo carico di pesi e difficoltà va poi inevitabilmente ad incidere sul singolo essere umano e sulla sua modalità nel percepire la società e il proprio ruolo, con conseguenti riflessi anche sulla vita religiosa. Negli scritti attuali del filosofo coreano Byung-chul Han si notano con una certa chiarezza alcune problematiche di fondo – con l’indicazione di una società della “stanchezza” e una della “trasparenza” [12] – come pure anche possibili risposte – una decisa contrapposizione alla società “dell’angoscia” e un recupero della capacità di inazione e contemplazione [13] – per uscire dalla morsa del tempo. Peraltro, la società attuale vive di Big Data che però necessita di recuperare una lettura su un criterio di scala pertinente, per acquisire spessore di narrazione [14]; e al tempo stesso, il singolo essere umano necessità talvolta di non sapere per recuperare la qualità profonda della meraviglia [15].

Frati partecipanti al Capitolo Generale 2019
in Udienza da papa Francesco

Non a caso papa Francesco nell’Enciclica Fratelli Tutti (2020) [16] dedicata alla fraternità e all’amicizia sociale, ha messo in chiaro risalto l’emergere di un “mondo chiuso” contrapponendogli la necessità di un “mondo aperto”. In particolare i paragrafi 112-113, presi in annotazione nella presentazione dell’Agenda del Capitolo [17], dedicano un’attenzione particolare al recupero di un dono dello Spirito Santo, ossia un bene che si ritrova nel ricercare il meglio per gli altri. Questo richiama la necessità di passare da una linea di ricerca egoistica e chiusa del proprio benessere – che sempre più porta a duri conflitti interpersonali e inter-relazionali – ad una ricerca di promozione del bene per tutta l’umanità.

Nella tematica del capitolo - “Essere Servi in un mondo Polarizzato: edificare ciò che ci unisce, valorizzando le differenze individuali, sociali culturali” - l’indicazione pare aver colto la trasformazione profonda del mondo nell’ultimo periodo, di cui abbiamo provato a indicare qualche concetto e qualche utile lettura. Compito sicuramente non semplice per i partecipanti, ma si nutre la speranza dal Capitolo provenga ispirata dalla luce dello Spirito qualche risposta concreta e di lungo periodo, rispetto a scelte comode e di corto raggio, al fine di aprire nuove strade al cammino dei Servi. Cammino che già vede vicina una data importante per la sua storia e per il suo vivere: 2033, ottavo centenario della fondazione dell’Ordine dei Servi di Maria.


Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com

 



[1] Ordine dei Frati Servi di Maria. Capitolo Generale 1995, Roma, Curia Generalizia OSM (1996); gli stessi testi vennero editi per volontà della Federazione delle Province dei Servi di Italia e Spagna (F.I.Es) come Capitolo Generale dei Servi - Città del Messico 1995, Alle soglie del Duemila: i Servi per la nuova evangelizzazione. Linee di ispirazione, Arezzo, Diaconia della Theotokos (1996).

[2] In particolare, per una narrazione più estesa sull’Ordine dei Servi in questo periodo rimandiamo a F. Azzalli, Nel clima del Concilio Vaticano II (1965-2013), in Servi di Maria. Manuale di Storia dell’Ordine, Edizioni Marianum, Roma (2019) pp. 151-177.

[3] Catalogus ordinis fratrum servorum beatae Maria Virginis, Roma Curia Generalis (1964).

[4] cfr. S. Viliani, Statistiche di conventi e frati dai censimenti ufficiali e dai Cataloghi dell’Ordine, in Servi di Maria. Manuale di Storia dell’Ordine…, p. 436.

[5] Studio sulle previsioni statistico-demografiche sull’Ordine dei Servi di Maria nel prossimo futuro 2006-2031 a cura di fra Lino M. Pacchin in Capitolo Generale elettivo 2007. Documentazione preparatoria - Acta OSM Nova Series VIII/11 (2007), pp. 535-553. Disponibile anche su http://servidimaria.net/sitoosm/it/testi-osm/documenti-osm/ss.pdf (ultima consultazione 3.7.2025).

[6] Dati ricavati da Atti del Capitolo Generale Città del Messico 2-25 ottobre 1995 - Acta OSM 208/61 (1995), pp. 9-11 e Atti del Capitolo Generale Ariccia 8-30 ottobre 2001 - Acta OSM Nova Series II/4b (2001), pp. 11-12. Manca ancora una documentazione diffusa sul Capitolo Generale 2019, del quale sono stati pubblicati solo le decisioni attuative.

[7] Benedizione Apostolica “Urbi et Orbi”, Primo saluto del santo Padre Leone XIV (8 maggio 2025) https://www.vatican.va/content/leo-xiv/it/messages/urbi/documents/20250508-prima-benedizione-urbietorbi.html (ultima consultazione 15.7.2025).

[8] Per una comprensione di tale fenomeno si rimanda alle considerazioni su economia e politica espresse da Naomi Klein in due suoi testi: N. KleinShock economy. L'ascesa del capitalismo dei disastri, Milano, 2007 e Shock politics. L'incubo Trump e il futuro della democrazia, Milano 2017.

[9] Sulla tematica indichiamo S. Sassen, Espulsioni. Brutalità e complessità nell’economia globale. Bologna 2015.

[10] Sul tema una disamina globale, con ricadute sul lavoro in Italia, si trova in F. Coin, Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita, Torino 2023.

[11] Si propone in merito M. Lewis, Il Quinto rischio, Torino, 2019.

[12] Si rimanda a Byung-chul Han, La società della stanchezza, Milano 2020 e La società della trasparenza, Milano 2014.

[13] L’autore ne sviluppo il pensiero in Byung-chul Han, Contro la società dell’angoscia. Speranza e rivoluzione. Torino 2025 e Vita contemplativa o dell’inazione, Milano 2023.

[14] Particolare in proposito è l’esperienza della rivista Le Grand Continent nata nel 2019 da un gruppo di giovani giornalisti europei https://legrandcontinent.eu/it/ (ultima consultazione 3.7.2025).

[15] Si rimanda a C. Candiani, Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano. Torino 2021.

[16] Lettera Enciclica, Fratelli tutti del santo Padre Francesco sulla Fraternità e l’Amicizia sociale (3 ottobre 2020), https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20201003_enciclica-fratelli-tutti.html#_ftnref86 (ultima consultazione 15.7.2025).

[17] Presentazione dell’Agenda del Capitolo Generale 2025, Lettera 203/2025 (11.07.2025).